Bang bang

Il lemma porta a spasso la parola per il fabbisogno del semema. Nell’escursione s’imbattono in un neologismo, non eccedono la direttiva referenziale e accompagnano lo sconosciuto al contraccolpo del lessico. Qui, il neologismo è assegnato in tutela ai glossemi. Ora, nel presidio semiotico, i glossemi sono persuasi che la comparsa del neologismo sia conseguente ad una determinazione. L’etichetta ricercata si svoltola, si elabora secondo un duplice vettore, con la scorsa dei verbali mai protocollati i glossemi setacciano la proroga del lessico alla ricerca di un indice che attesti le spoglie determinate. Nel caso in cui ci sia un riscontro, essi circondano in luogo l’anagramma, una determinazione rinomata in quanto contraccambia la disposizione delle lettere per un neologismo succedaneo. Eppure il vettore formidabile comporta la determinazione leggendaria, mai raccontata al di fuori del presidio convenzionale, l’onomatopea che in due colpi certosini disintegra l’aferesi, la sincope o l’apocope.

Un cimento

L’uomo micidiale passa in rivista le informazioni di cronaca, le ultime notizie non ineriscono al suo interesse mediato. Scorre la successione scandalosa, la ricostruzione di delitti contro la persona, delitti contro le istituzioni, furti d’intimità, furti del bene, sequestri di sostanze, rapimenti di una storia, niente, dell’interesse non sussiste notizia. Con un comando finalizzato, il telecomando, apre la finestra della cronaca culturale, tranne un divulgato che intrattiene un atto notorio con una prova decisiva, ancora il buio. L’uomo micidiale riflette un istante sul culto della cronaca e la storia occulta, saggia il risovvenimento della lezione di grammatica latina, parti invariabili del discorso, preposizione ob. L’istante consuma la causa, la direzione, il vantaggio, per contro ripiega sul logoramento. Preme il tasto di uscita del telecomando, la finestra di cronaca culturale ripara la schermo, probabilmente la batteria del dispositivo ha esaurito la carica di alimentazione, riduce la distanza con un passo lungo in rivista, il risultato è immutabile. Debilitato, ordina il comando finale, la ricaduta priva di conseguenze. Il telecomando, il dispositivo poggia capovolto su un piano. L’uomo micidiale dopo aver soccorso la condizione culturale torna agli elementi portanti della condizione cronica ma, con sua sorpresa, passa in rivista la condizione perdurante. Finalmente l’informazione inerisce al suo interesse privato. I periti riportano il misfatto, un tale menziona l’uomo pernicioso senza allegare un certificato di morte o riferire la coniugazione dell’uccidere; un talaltro menziona l’uomo esiziale vestito di tutto punto con tanto di accurata descrizione delle maglie della giustizia, nessuna allusione allo strappo, alla fuga; un taluno menziona l’uomo letale di cui non si ha memoria. Le condizioni della vittima, dell’aferesi, sono sotto amaurosi.