Al riparo dalla vacanza: teoria delle bolle

A fior d’acqua, Archè e Tocos sono affiatati. Nulla da obiettare, l’arena è seccante quale il sedimento dei granelli. Tocos è al corrente della precipitazione dello sgorgo e, nella malinconia degli sbalzi di umore, per detergere il notho, l’acca bastarda, espone il tormento, la propria torsione, a che il granello sia impalpabile e a tutto tondo clastico. Archè è un accenno, raggranellare l’insabbiamento è la moda del bagnasciuga. Lo sfoggio delle modalità acclimatate ai tropici è permeabile alla moda, l’angustia dei costumi è una ramificazione della scogliera corallina. Tocos è alquanto perplesso dalla condizione lacunosa nonché attratto dalla schiuma marina che denota all’affiatato. Quest’ultimo, Archè, osserva come le bolle si elevino dalla superficie liquida, costeggino le rocce affiorate o depositate e si emulsionino con le bolle di sapone soffiate dallo spontaneo Abios.