Il titolo aggettivale amputa l’articolo. Il semadromo fantasma incorre nel sostantivo che va da sé. La sostanza sottende la funzione sostantivata dell’aggettivo nella determinazione dell’autonomia e nell’indeterminazione dell’eteronimia. Sovraintende, inoltre, alla funzione aggettivata del sostantivo nell’articolo sottinteso che determina l’omonimia del genere e l’equivalenza del numero. Il sostantivo che va da sé riabilita il vademecum del semadromo, dal sé al me nel segno personale. Il titolo aggettivale nel semadromo diagnostica per sé il me stesso. La gnosi del me stesso per il dia del sé, nella mole dello stesso, rimuove il personale per la commozione dell’aggettivo privo di articolo, capitale. Senza capo né coda il titolo non è in pena per l’esecuzione del personale, non impetra la grazia del titolare. Non si morde la coda, a capo chino per il vizio e con la coda dell’inchino tra le virtù. Insensibile alla protesi della sostanza, il titolo aggettivale è un titolo.
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Ho capito: sei impazzito cercando anche tu di farti dare il Lasciapassare A38, come Asterix e Obelix.
Ho compilato il modulo, il funzionario non lascia passare l’autografo.